giovedì 31 ottobre 2019

Galerians

Galerians
ガレリアンズ 
1999
PlayStation
Developer: Polygon Magic Publisher: ASCII Entertainment
Hiroshi Kobayashi (Director, Writer), Hayato Shimoda, Rica Yanakawa, Shihan Goya (Designer)
Satoshi Kawakami (Programmer), Masahiko Maesawa (Artist)
Chinfa Kang, Ichiro Sugiyama (Writer), Masahiko Hagio (Composer)

In clima Halloween c'è questo strano impulso di tirare fuori un horror dal cassetto, due anni fa fu Clock Tower, l'anno scorso Koudelka. Una sorta di tradizione subliminare. Fortunatamente gli esponenti non mancano e di fine ottobre così se ne possono fare a decine, in particolare pescando da quel bellissimo periodo a cavallo dei due millenni, stagione di esperimenti e di misture creative; Galerians ad esempio è quando Resident Evil incontra Katsuhiro Otomo.

Il giovane Rion si sveglia nella stanza di osservazione di un ospedale, del tutto privo di memoria, senza sapere chi è e cosa ci fa lì, ma nella sua mente inizia a riecheggiare la voce di una ragazza, che chiede il suo aiuto. Resosi conto di avere abilità psicocinetiche e servendosi di questi poteri, Rion riesce a fuggire dalla sua stanza e a fronteggiare la sicurezza dell'ospedale intenta a fermarlo con ogni mezzo, scoprendo che qui vengono condotti esperimenti umani relativi allo sblocco del potenziale psichico, fulcro di un misterioso piano noto come "Progetto G".


Fallito il tentativo di ritagliarsi uno spazio nella scena dei picchiaduro 3D con Vs. (1997), Polygon Magic si getta due anni dopo nel genere dei survivol horror con Galerians, ambizioso progetto del 1999 sul quale, come per molti altri di quel periodo, venne immediatamente affibbiata l'etichetta di "Resident Evil Clone". L'ispirazione strutturale è invero palese, ma le affinità con la serie Capcom si esauriscono ai controlli e alla classica visuale a "circuito chiuso", Galerians sa distinguersi dal marasma di survival horror della prima era PlayStation per alcune interessanti caratteristiche, prima fra tutte i poteri psicocinetici del protagonista.
Ora, è il caso di rimembrare una delle scene chiave di Akira (1988), ossia la fuga dall'ospedale di Tetsuo, e trapiantarla in un videogioco, si avrà in tal modo una visione abbastanza chiara di cosa sia la prima parte di Galerians, con tanto di scienziati che esplodono.


Il primo e più basico potere a disposizione di Rion è quello che gli permette di vedere attraverso le porte, estremamente utile per studiare l'ambiente circostante e risolvere alcuni enigmi, ma per fare in modo che la sua fuga abbia successo dovrà anche essere in grado di difendersi da coloro che cercano di fermarlo.
Le tre barre a schermo sono il fulcro di tutto e da tenere costantemente sotto osservazione: la prima in alto è la più classica barra della vita (HP), mentre quella più in basso misura il potere offensivo che può sprigionare Rion tramite alcune droghe iniettate nel collo, che gli permettono ad esempio di sprigionare del fuoco o delle onde d'urto.
Ma la barra più interessante è quella centrale, denominata AP (absorption points); questa determina la psiche di Rion che, al contrario delle altre due, invece di svuotarsi tende a riempirsi con il tempo e l'utilizzo delle succitate droghe. Una volta piena, se si prova a sprigionare il potere di Rion costui perde praticamente il controllo di sè, la sua telecinesi raggiunge il massimo della potenza ed è in grado di far esplodere la testa di chiunque si trovi nelle sue vicinanze. Molto comodo, ed in effetti lo è in alcuni frangenti, non fosse però che in questo stato la barra della vita inizia a sua volta a svuotarsi, e l'unico modo per evitare la morte è assumere un calmante chiamato Delmentor, di cui è bene avere sempre una dose a portata di mano.


Utilizzare con criterio le varie droghe è dunque la chiave per proseguire in Galerians, i nemici sono tutt'altro che svegli ed evitarli quando possibile è sempre la migliore delle strategie, e del resto il gioco Polygon Magic, rispetto alla maggior parte dei survival horror, ci pone dinnanzi all'uccisione di altri esseri umani, trasmettendo con efficacia una costante sensazione di disagio, complice anche una notevole trama dai risvolti intricati e oscuri, tra storie di abusi, i soliti scienziati che fanno casino e intelligenze artificiali che vogliono sostituirsi a Dio.

Graficamente, Galerians si può descrivere "freddo", a tratti minimalista e non particolarmente stimolante, come livello di dettagli scenici non è Parasite Eve o Biohazard 3 ma anche questo è parte del suo fascino, molto sforzo è stato riversato nei filmati in CGI i quali occupano buona parte dello spazio stipato nei 3 CD-ROM, mentre il character design non del tutto realistico è una scelta stilistica che accresce l'inquietudine. Tecnicamente non è esente da difetti, l'audio non è un granché, doppiato con poca convinzione e musicato peggio; gli oggetti non "sbrilluccicano" o comunque non si fanno notare in alcun modo, spingendoti a setacciare ogni scaffale esistente, l'inventario è ok ma la mappa è solo a schermo e non c'è modo di consultarla interamente (fa vedere solo il piano che si sta visitando al momento), insomma, piccole cose, ma che probabilmente per le riviste di settore dell'epoca valevano un 6/10 in pagella. Galerians invece pur nella sua imperfezione si è dimostrata un'esperienza tra le più ispirate della sua epoca e sicuramente ancora oggi godibile per gli amanti del genere. Dal gioco sono state tratte due light novel e un OVA del 2002 in tre episodi intitolato Galerians: Rion, nello stesso anno è uscito il sequel Galerians: Ash per PlayStation 2.



2 commenti:

  1. Io tempo fa Galerians: Rion e mi piacque abbastanza, sopratutto per una trama molto interessante(anche se non credo che il filmato avesse un finale vero e proprio). Tranne per gli elementi da te citati, più che a Resident Evil, lo sempre paragonato a versione più allucinata e cinica di Akira.

    Sicuramente è un ottimo recupero per il periodo di Halloween.

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    1. Sì, in futuro mi piacerebbe provare anche il sequel, quello mi manca.

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