Gouketsuji Ichizoku 2: Chotto Dake Saikyou Densetsu
豪血寺一族2 ちょっとだけ最強伝説
Power Instinct 2
1994
Coin-op, PlayStation
Developer: Atlus Publisher: Atlus
Range Murata (Artist)
E così a meno di due anni di distanza anche Gōketsuji Ichizoku, aka Power Instinct, propone il suo seguito. Per Atlus non deve essere stato difficile limare i difetti del prototipo, la famiglia Gouketsuji torna quindi per quei pochi folli che non ne hanno avuto abbastanza.
Come se non bastasse si aggiunge una terza vecchia, tale
Oshima Gouketsuji, ancora più anziana delle megere Oume e Otame e ispirata alla Lady Miyako del film Akira, ma
fortunatamente il roster non si limita ad una guerra tra nonne combattenti. Tra
i nuovi arrivi spicca certamente Kurara (o Clara), una Card Captor Sakura capace all’occorrenza
di trasformarsi in una sexy ragazza sui rollerblade. Kintaro è un bambino obeso
che ama andare in giro con le chiappe al vento e anche lui è provvisto di
metamorfosi (in un uomo-cane), Kanji è un altro vecchio pazzo nonché ex marito di Oume Goketsuji, per chiudere infine con Sahad Asran Ryuto, un combattente
arabo con il potere di un Genio. A loro si aggiungono ovviamente tutti i
personaggi visti nel primo capitolo, che vanno così a formare una delle più
ampie scelte di pazzoidi del suo tempo.
In Gōketsuji Ichizoku 2: Chotto Dake Saikyou Densetsu ("la Leggenda leggermente più forte") infatti nulla
sembra avere un senso, i monaci che se la ballano a ritmo disco lasciano basiti per la loro assurdità, ma ciò non fa che avvalorare una particolarissima colonna sonora che comprende una insert song per ogni
stage, cosa davvero inusuale per il genere. L’anima parodistica del gioco è ben
marcata in ogni suo aspetto, la grafica come gli sprite dei personaggi sono
ancora più colorati e cartoon. Il character design di Range
Murata raggiunge qui una sua maturazione artistica, che permette al gioco Atlus
di ergersi esteticamente su molti dei suoi coevi (come per esempio Karnov’s
Revenge), così come la cura data alle win pose, che possono variare. Insomma
come presentazione siamo quasi ai livelli di un titolo di punta SNK.
Il secondo Power Instinct ben si presenta anche sul versante
del gameplay; la barra dello stress, l’aggiunta del doppio salto (una novità) e
le trasformazioni disponibili su alcuni personaggi conferiscono al gioco una
varietà infinitamente maggiore rispetto al capitolo che l’ha preceduto, e
giocato in due il frenetico sistema di gioco può davvero regalare momenti di puro
divertimento. Purtroppo come per Ryuuko no Ken 2, anche qui abbiamo una
difficoltà non molto accessibile nella modalità in singolo,
rendendo certi scontri contro la cpu abbastanza frustranti.
Gōketsuji Ichizoku 2 fu uno dei titoli di
lancio della Sony PlayStation, la versione console è tutto sommato buona al netto dei tempi di caricamento più lunghi rispetto alla controparte arcade. La
saga continuerà ad avere un grande seguito in patria, con un upgrade del
secondo capitolo uscito nel 1995 (Gouketsuji Legends), svariati altri sequel
prodotti fino a pochi anni fa, alcuni riusciti altri meno, e pure uno spin-off
di genere shooter dedicato a Kurara intitolato Purikura Daisakusen. Lo stesso
non avviene per l’occidente, troppo “assurdo” e pregno di un umorismo
tipicamente nipponico per permettergli di far presa sul pubblico occidentale,
per giunta in piena ascesa dei picchiaduro 3D. Insomma siamo nella nicchia
della nicchia, eppure Power Instinct 2 sa perfettamente a chi rivolgersi, e con
quali mezzi, constatato ciò la scelta se riscoprirlo o meno è a discrezione dell'avventore del genere.
Un gioco a tema guerra tra nonne combattenti sarebbe mio al day one :P
RispondiEliminaComunque molto interessante, se all'epoca mi fosse capitato tra le mani l'avrei sicuramente adorato.
È una serie spassosa che ha avuto il merito di introdurre un certo umorismo nei picchiaduro, ma ora penso di fermarmi a questo secondo capitolo e dare spazio ad altro.
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