lunedì 3 febbraio 2020

World Heroes 2

World Heroes 2
ワールドヒーローズ 2 
1993
Coin-op, Neo Geo, PC Engine, SNES, Neo Geo CD
Wii Virtual Console, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch
Developer: ADK Publisher: ADK
Akira Ushizawa (Director), Kenji Sawatari (Producer)
Kimitoshi Yokoo (Designer), Yuji Noguchi (Programmer), Hiroyuki Ryū (Artist)
Hideki Yamamoto, Hiroaki Shimizu, Yuka Watanabe (Composer)

Ma sì, il primo non era che un giochino di riscaldamento con ampi margini di ristrutturazione, Alpha Denshi corre quindi subito ai ripari confezionando un sequel dignitoso in tempi rapidi (meno di un anno); World Heroes 2 è sempre una boiata ma almeno stavolta intrattiene il giusto.

Provando con mano World Heroes 2 si riscontra un deciso miglioramento in tutti quegli aspetti che avevano penalizzato il suo predecessore. I tasti sono sempre 3, pugno, calcio e presa, con il tempo di pressione sul tasto che ne determina la potenza, ma l’aumentata velocità di gioco, una migliore risposta ai comandi e una maggior reattività nel concatenare i vari attacchi rendono questo sequel immensamente più frenetico e appagante del prototipo, che al contrario si dimostrava dopo qualche partita di una noia mortale con i suoi round che stagnavano inesorabili verso il time out.
Le mosse speciali non solo aumentano di numero ma sono anche più facili da eseguire, World Heroes 2 si vota all’alta spettacolarità, basti pensare alle onde d’acqua di Captain Kidd o alle magie dell’indigeno Mudman, senza dimenticare il boss finale uscito direttamente da un manga di Hirohiko Araki (Baoh per l’esattezza).


Tra i volti nuovi, oltre ai due citati (Dio non è selezionabile), abbiamo il vichingo Erick, il lottatore di Muai Thai Shura, il giocatore di football americano indemoniato Johnny Maximum, e infine Ryoko Izumo, giovane judoka giapponese ispirata alla vera campionessa del periodo, Ryoko Tamura. Frescha della sua prima medaglia vinta a Barcellona, l'atleta divenne popolare come una idol, al punto che nello stesso anno anche Data East, nel suo picchiaduro Fighter's History, propose un personaggio ricalcato sulla giovane judoka (Ryoko Kano).
Il roster si presenta così sufficientemente multiforme e variegato nei vari stili per non sfigurare, condito da quella dose di umorismo ormai caratteristico della serie. Purtroppo manca quella figura, come un Ryu o un Terry Bogard, capace di sfondare lo schermo con il suo carisma, un limite che la serie World Heroes si trascinerà fino alla sua dipartita.


Il fiore all’occhiello di World Heroes 2 è tuttavia rappresentato anche dal Death Match. Riveduto e corretto rispetto a quello visto nel primo capitolo, questa particolare modalità di gioco ci mette di fronte al proprio avversario condividendo con lui la stessa barra di energia, divisa inizialmente a 50/50. Colpendo il rivale la nostra porzione di barra aumenta diminuendo di conseguenza quella dell’altro giocatore, vince chi riempie tutta la barra del proprio colore (blu o rossa) dando prima però un’ultima possibilità a colui che finisce al tappeto di rialzarsi tramite un disperato smanettamento sui tasti, con tanto di arbitro che conta i canonici 10 secondi. Queste condizioni spronano per natura al gioco offensivo e all’utilizzo di combo, rendendo tale modalità una dilettevole alternativa al combattimento tradizionale.

Se si è in cerca quindi di un World Heroes degno di questo nome si può benissimo saltare a piè pari il mediocre capostipite e giocare a questo secondo capitolo; per quanto non privo di difettucci sparsi qua la e con le solite mosse copiate dalla concorrenza in modo più o meno velato, ADK si è quantomeno dimostrata capace di risollevare una saga che sembrava praticamente già morta.
Pubblicato a suo tempo anche per SNES e PC Engine (dove necessita dell'arcade card), World Heroes 2 è stato in seguito reso disponibile insieme agli altri nella raccolta World Heroes Anthology per PlayStation 2 e singolarmente in versione digitale nella linea ACA NeoGeo.

2 commenti:

  1. In effetti senza un personaggio che buchi lo schermo come Ryu o Terry Bogard nessuna saga di picchiaduro va molto lontano. Non sapevo di questa cosa delle citazioni di Judoka reali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il judo femminile conobbe un boom di popolarità prima grazie a Kaori Yamaguchi, la prima giapponese a vincere un mondiale nel 1984, e poi a Ryoko Tamura, che data la sua giovane età divenne un motivo di vanto nazionale. Di mezzo c'è anche il manga Yawara di Naoki Urasawa da considerare (data la pettinatura simile la Tamura verrà chiamata anche "Yawara-chan"), un fenomeno che i picchiaduro, sempre sul pezzo quando si tratta di attingere da mode e influenze popolari, non potevano farsi sfuggire, anche se il primo è stato un gioco Taito chiamato Typhoon Gal.

      Elimina