GS Mikami: Joreishi wa Nice Body
GS美神 〜除霊師はナイスバディ〜
1993
SNES
Developer: Natsume Publisher: Banalex
Hiroshi Ota (Designer), Kinuyo Yamashita (Composer)
Fantasmi che spuntano dai grattaceli di una Tokyo moderna, una
bella rossa pronta ad affrontarli: Bye Bye Sadness. And Find out,
l’opening di Ghost Sweeper Mikami, a opera di Yōko Kanno, è una delle più trascinanti dei primi anni novanta, e viene da parlare dell’opening dell’anime perché sul videogioco del Super Nintendo non è
che c’è tanto da dire. Salta, colpisci il fantasma e via andare per sette
livelli, cose semplici.
Pubblicato sulle pagine di Shonen Sunday tra il 1991 e il
1999, Ghost Sweeper Mikami Gokuraku Daisakusen va non a caso a percorrere
interamente un decennio incarnandone perfettamente gli stilemi narrativi ed
estetici; l’opera di Takashi Shiina percorre la via tracciata da Rumiko
Takahashi e Katsuhiro Fujita, contraddistinta da storie umoristiche che
incontrano elementi horror e folkloristici, in un periodo in cui demoni e youkai
andavano per la maggiore (Yu Yu Hakusho, Ushio & Tora appunto), il tutto collocandosi
in un contesto urbano e quotidiano, dunque riconoscibile.
A ciò si aggiunge una protagonista adulta e sexy, diversa
dal protagonista tipo, spesso adolescente, che andava per la maggiore su
Sunday: fluente chioma rosso fuoco, vestito attillato con minigonna, tacchi a
spillo, un fascino di cui la nostra acchiappafantasmi è ben consapevole, dato
che sfrutta a suo piacimento il suo fido assistente Tadao Yokoshima, vero erede
anni novanta di Ataru Moroboshi, pagandolo la miseria di 250 yen al giorno.
Storie divertenti, innumerevoli riferimenti alla cultura giapponese come a
quella occidentale e personaggi sempre sopra le righe sono gli ingredienti che
permettono al manga di Takashi Shiina il raggiungimento del ragguardevole
traguardo di ben trentanove volumi, di cui solo in parte trasposti dalla
comunque meritevole serie animata, trasmessa da Mediaset in quella caldissima
estate del 2003 senza grande convinzione, data l’impossibilità di ricavarne
merchandising.
Considerato comunque il lungo periodo di pubblicazione del
manga non stupisce l’esistenza di un adattamento videoludico, sviluppato da
Natsume esclusivamente per il Super Nintendo nel 1993. E niente, Ghost Sweeper
Mikami: Joreishi wa Nice Body è il più classico dei tie-in come se ne avvistano
a decine sulle console a 16-bit, proponendosi come un platform d’azione a
scorrimento laterale avente come protagonista ovviamente la nostra Reiko
Minami, intenta a raccogliere su commissione le gemme di una antica statua che
avrebbe il potere di esaudire desideri. Per contrastare gli yokai e i mostri
disseminati per i livelli, Mikami ha a disposizione il suo fido bastone
esorcizzante che all’occorrenza può potenziarsi permettendo attacchi sulla
distanza, potenziamento che però viene meno una volta incassato anche il più
banale dei danni, scelta che può portare ad un certo tipo di frustrazione data la
non comunissima disponibilità dei summenzionati power up. I sette livelli che
compongono il gioco non sono comunque particolarmente lunghi, strutturalmente il
GS Mikami del Super Famicom risulta simile a Mugen Senshi Valis o a Makeruna!Makendō, avendo nondimeno dalla sua parte una certa cura nel confezionare le
scene di intermezzo e nella realizzazione dei mostri, non riposta però in egual
misura nel level design, piuttosto piatto, la cui varietà è conferita giusto da
un paio di classici livelli aerei.
I boss sono forse l’attributo migliore del gioco Natsume,
sufficientemente coriacei e appaganti da affrontare (e anche graficamente ispirati, vedasi il ratto gigante), sempre considerato il
livello abbastanza basso dei tie-in di matrice anime. Le vite a disposizione non
sono molte e il Game Over è uno scenario tutt’altro che remoto, ma imparare i
pattern dei nemici è un processo per nulla proibitivo dopo pochi tentativi,
data anche la brevità dei livelli. GS Mikami: Joreishi wa Nice Body, in realtà,
non ha molto altro da offrire oltre ad un’oretta di divertimento per gli
appassionati dell’opera di Takashi Shiina (non molti, probabilmente), al che
risulta alquanto arduo scrivere ulteriormente. L'introduzione dedicata al manga
è se non altro servita al raggiungimento della soglia minima di caratteri che
considero appena accettabile.
Beh, io amo GS Mikami, l'ho apprezzato sia manga (sfortunatissimo, in Italia) sia anime (altrettanto sfortunato: hai ragione, mandato senza convinzione).
RispondiEliminaChissà se sul mio emulatore ho questo gioco, devo vedere...
Moz-
Ricordo bene il travaglio della pubblicazione Star Comics, una discreta sofferenza. Fortunatamente fu portato a compimento, anche se ci vollero quasi 10 anni..
EliminaLa rom si dovrebbe trovare facilmente, nonostante recenti casi di repulisti in noti siti di emulazione.
Io ricordo abbastanza bene la serie animata, anche se venne mandata in sola trasmissione e poi dimentica da Mediaset. Per il videogioco ho visto qualche gameplay ma come dici tu si tratta del più classico e banale dei tie-in (non brunissimo ma neanche memorabile), si poteva ottenere di più ma così è andata.
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