domenica 9 settembre 2018

Garō Densetsu 3: Harukanaru Tatakai

 Garō Densetsu 3: Harukanaru Tatakai
餓狼伝説3 遥かなる闘い 
Fatal Fury 3: Road to the Final Victory
1995 
Coin-op, Neo Geo, Neo Geo CD, Sega Saturn, Windows
Wii Virtual Console, Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch
Developer: SNK Publisher: SNK

Garō Densetsu Special fu un grande successo ma da quel movimentato autunno del novantatre ne erano stati piazzati di cabinati nelle sale, poteva la leggenda del lupo famelico riprendersi la scena? Anno di cambiamenti il 1995, ma a piccoli passi e non tutti riusciti in realtà.

SNK riscrive da zero il suo Garō Densetsu: nuova grafica, nuove mosse, nuovi personaggi e soprattutto nuove meccaniche, ma l’ossatura è quella dei primi capitoli. Tornano quindi i due livelli di gioco, premendo A+B oppure B+C è possibile passare da un piano all’altro e anche attaccare l’avversario da una diversa angolazione. Le giuste implementazioni di un salto breve e di una jump guard sono atte a svecchiare il gameplay della saga ma di contro Garō Densetsu 3: Harukanaru Tatakai inciampa su altre novità, come una nuova schivata francamente poco intuitiva (diagonale-bassa) e le enigmatiche “Hidden Desperation Moves” che necessitano di un requisito tanto assurdo da non sembrare vero: in pratica all’inizio del round bisogna premere tutti e 4 i tasti e start, aspettare che la lifebar si illumini, effettuare una combinazione diversa per ogni personaggio e SOLO a quel punto con il nome che illumina a darci il segnale, è possibile effettuare la super mossa. Ah e una a round mi raccomando. Alla faccia della mossa segreta.


Il grande difetto di Garō Densetsu 3 appare quindi chiaro: è inutilmente complesso. Se già tornare ai due piani di gioco dopo che il primo King of Fighters ci aveva ben abituato a farne a meno appare quasi come una forzatura, queste novità tutt’altro che funzionali (difetto su cui in parte cadde anche Shin Samurai Spirits ma fortunatamente con danni minori) macchiano quello che sarebbe potuto essere un vero cult del genere, data anche l’eccellente realizzazione tecnica e considerato che il suo maggiore avversario era il primo acerbo Street Fighter Zero. Aggiungiamo poi uno sbilanciamento delle forze in campo, su tutti un Terry Bogard God-Tier munito anche di combo infinita, e vabbé.


Fortunatamente per gli appassionati Garō Densetsu 3 ha dalla sua altri motivi di interesse: la storia vede il ritorno di Geese, creduto morto nel primo capitolo, e soprattutto la discesa in campo di Yamazaki, villain tra i più carismatici del periodo, entrambi intenti al recupero delle pergamene cinesi che donerebbero l’immortalità.
Questo terzo/quarto capitolo aggiunge anche molti volti nuovi come Bob Wilson, “erede” di Richard Meyer, l’agente Blue Mary, il possente Franco Bash, il misterioso Sokaku Mochizuki, il detective Hon Fu e infine I temibili gemelli Jin Chonshu e Jin Chonrei sotto forma di boss. Del consistente roster di Fatal Fury Special sopravvivono invece in 5: i fratelli Bogard, Joe, Mai (con un nuovo vestito “troppo” vestito e che quindi non piacerà) e il già citato Geese, per un totale di 13 combattenti che non sono pochi ma neanche tanti considerato che lo Special di due anni prima ne contava 16. Come sempre eccellente il comparto grafico-artistico, gli splendidi stage oltre a presentare le solite variazioni tra i round assumono stavolta anche un ruolo attivo per alcune mosse speciali specifiche, in quello di Mary per esempio sconfiggendo l’avversario verso l’alto, vengono giù i lampadari. Prendono inoltre piede in questo capitolo camei negli sfondi di personaggi provenienti altri giochi SNK, su tutti i nuovi eroi di The King of Fighters come Kyo Kusanagi e Sie Kensou nello stage di Bob Wilson, o Cheng nello stage di Han Fu.


In definitiva Road to the Final Victory è un ritorno alla saga origine riuscito a metà, tanto eccelso dal punto di vista estetico quanto inutilmente macchinoso in alcune sue implementazioni, difetti che spingeranno la SNK a correre ai ripari e proporre un nuovo capitolo già nel dicembre dello stesso anno. Pur tuttavia Garō Densetsu 3 rimane un picchiaduro nettamente sopra la media e abbastanza divertente da giocare, a patto di non approfondirlo troppo onde evitare di scoprire tutte le sue magagne tecniche. A guardare il successivo picchiaduro SNK di questo anno horribilis (Fu'un Mokushiroku) alla nuova leggenda del lupo famelico è andata anche di lusso.

2 commenti:

  1. Mai Shiranui troppo vestita è un errore gravissimo (solo la versione anime anni 90 è ancora peggio) in ogni tipo di gioco XD

    Mi manca questa voglia di sperimentare nei picchiaduro.

    P.S. A quanto una recensione del mitico Metal Slug o di Spin master?

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    1. Metal Slug non saprei, è talmente noto e riproposto che farei fatica a trovare stimoli per parlarne con reale interesse, ma chissà. Spinmaster invece potrebbe avere maggiori chance, dato che non lo gioco effettivamente da tantissimi anni e la roba Data East mi ha sempre trasmesso una certa simpatia.

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