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venerdì 1 gennaio 2021

Aspettazione, Cyberpunk, i salti di Suzuhara Lulu

Sì a quanto pare esiste, aspettazione, "l'atto di aspettare; il sentimento, la condizione di chi aspetta" secondo Treccani, è il termine che mi è venuto in mente pensando al 2021 per questo nuovo post di Capodanno. Nel 2019 volevo solo la tranquillità, e non l'ho avuta (per vari motivi), per il 2020 ho quindi rivolto lo sguardo all'indietro, ma poi è arrivato il virus, il lockdown, il lavoro che chiude e riapre.. e richiude (la scuola), mesi di assoluta incertezza in cui i videogiochi e la lettura si sono dimostrati come un rifugio sicuro, uno strumento escapisca terribilmente efficace per evadere da una realtà sempre più assurda e fuori dalla nostra portata. Il 2020 lo ricorderò come il più virtuale degli anni, e poiché dinnanzi vedo solo incognite, non resta che attendere..

mercoledì 8 gennaio 2020

Reminiscenza tra Tokyo '64 e Tokyo 2020


La "distensione" del 2019 lascia il posto alla "reminiscenza" del 2020, giusto per usare un altro termine vago. Quest'anno si guarda indietro, sai che novità verrebbe da dire, come detto io non faccio particolari distinzioni tra vecchio e nuovo, anche se negli ultimi mesi del 2019 i giochi "attempati" hanno numericamente soppiantato le novità di mercato, ma per il semplice fatto che ho comprato poco su PS4 e PC (e quel poco è roba lunga), sono periodi.
Questa tradizione con i comunicati/pensieri di inizio anno inizia a perdere colpi già al suo terzo appuntamento, ha pure ritardato di oltre una settimana stavolta, buttare giù qualcosa di decente così su due piedi è per il sottoscritto più arduo di scrivere un approfondimento di ventimila caratteri, costui ha sempre ammesso di non avere l'anima del blogger.

martedì 1 gennaio 2019

La distensione nell'anno di Akira


Nel primo editoriale di Capodanno mi chiedevo fra mille dubbi se avesse un senso aprire un blog nel 2017, spiegando i motivi che mi hanno spinto a farlo e al contempo dare qualche informazione in più sulla natura dello stesso. 365 gironi dopo non è che le cose siano cambiate granché, se si esclude la fisiologica crescita delle visite (di cui mi importa relativamente) e di qualche manciata di follower (che al contrario viste le mie ambizioni prossime allo zero, considero già un privilegio).
Di differente c'è forse la mia percezione nei confronti della piattaforma Blogger, di cui da diversi anni ne ero divenuto un lettore passivo e il più delle volte disinteressato, mentre oggi, tornando nel suo tessuto strutturale, ne comprendo meglio i punti di forza e i motivi per cui, in piena era social e vlogger, questi luoghi siano ancora attivi e ricchi di interesse.
Ma sotto con aggiornamenti, pensieri sparsi ed eventuali buoni propositi per l'anno che verrà; poiché faccio il "blogger" scrivendo in prima persona come quelli normali mediamente due volte l'anno, tanto vale godersela.