Vampire Savior: The Lord of Vampire
ヴァンパイア セイヴァー ロード オブ ヴァンパイア
Darkstalkers 3
1997
Coin-op, Sega Saturn, PlayStation, Dreamcast
Developer: Capcom Publisher: Capcom
Tetsuya Iijima, Yoshiki Okamoto, Noritaka Funamitsu (Producer)
Takayuki Iwai, Masato Kouda (Composer)
Coin-op, Sega Saturn, PlayStation, Dreamcast
Developer: Capcom Publisher: Capcom
Tetsuya Iijima, Yoshiki Okamoto, Noritaka Funamitsu (Producer)
Takayuki Iwai, Masato Kouda (Composer)
Al suo ultimo atto la saga vampiresca trova la quadra perfetta, sia per quanto concerne il lato artistico che quello ludico. Vampire Savior è una vera festa per gli occhi, attraverso la quale i migliori designer Capcom sfogano tutto quel talento e quel barocchismo che anni addietro ha ispirato George Kamitani, Daisuke Ishiwatari e mille altri, moltiplicando stimoli visivi, invenzioni stilistiche delle mosse, immagini perturbanti tra violenza ed eros di fondo, immancabili citazioni cinematografiche.
Jedah, uno degli alti nobili di Makai, resuscita dopo una morte prematura avvenuta molto tempo fa. Vedendo lo stato del mondo dei demoni, decide che l'unico modo per salvarlo è ricrearlo da zero, per questo evoca una dimensione conosciuta come Majigen, in cui evocare anime degne a nutrire il suo nuovo mondo. Tra questi, vi sono Demitri Maximoff, Morrigan e gli altri Night Warriors.
Vampire Savior: The Lord of Vampire, pubblicato in occidente nel 1998 su PlayStation con il titolo Darkstalkers 3, è il terzo e conclusivo capitolo principale della serie, nonché quello ancora oggi più giocato nel competitivo, prova di una qualità e un bilanciamento raramente messi in discussione. La maggior novità di Vampire Savior è rappresentata dal fatto che la prima delle due barre della vita non torna a riempirsi al 100% dopo la vittoria del primo round, ogni danno inflitto all’avversario può essere quindi prezioso per una successiva rimonta. Viene introdotto anche il Dark Force System, che consente ai giocatori di attivare abilità speciali uniche per ogni personaggio per un periodo di tempo limitato e simile, sotto certi aspetti, al V-ISM proposto nel successivo Street Fighter Zero 3 (1998).
Sono quattro i volti nuovi di Vampire Savior, il più importante dei quali è certamente Jedah Domha, villain ma al contempo protagonista di questo capitolo, è il “Savior” del titolo, ossia il salvatore, dal suo punto di vista. Scopo di Jedah è ricreare il Makai fondendo tutte le anime in un'unica forma di vita, lo Shintai, il feto divino, convocando tutti coloro che ritiene degni ad entrare nel suo nuovo regno allo scopo di controllare il Regno Umano e il Makai.
B.B. Hood è una Darkhunter, una cacciatrice di Darkstalkers, di abilità fuori dal comune a dispetto del suo aspetto da ragazzina e temuta dai demoni. Chiaramente ispirato a quello di Cappuccetto Rosso (Red Riding Hood) della celeberrima fiaba, che gioca sul capovolgimento di ruolo preda-cacciatore, il suo aspetto in contrasto con il suo stile di combattimento, che consiste nel maneggiare un arsenale di armi praticamente infinito rigorosamente nascoste dalla sua gonna, impreziosito da un carattere che cela un irresistibile sadismo, si palesano come elementi atti a rendere il suo design come uno dei più brillanti della storia dei picchiaduro Capcom.
In sintonia con il periodo avviato con Street Fighter Zero contraddistinto da un generale “ringiovanimento” dei lottatori Capcom, qui ancora disegnati da Akiman ma spesso illustrati da un sempre più dominante Bengus, le altre due new entry di Vampire Savior aumentano ulteriormente la quota femminile del roster con Q-Bee, demone ape, e Lilith, giovane succube nata da una parte dei poteri di Morrigan che Belial aveva diviso. Sarà la seconda a prendersi la scena, e non solo per importanza di trama, Lilith è effettivamente il personaggio giovane che serviva alla serie, riconoscibile per la sua somiglianza a Morrigan ma al contempo diversa come stile di gioco, incontrando immediatamente i favori del pubblico.
Oltre ad aggiungere nuovi personaggi come da tradizione, Vampire Savior è in realtà anche il primo a rimuoverne qualcuno nei confronti del precedente, Donovan e i due boss Huitzil e Pyron non trovano infatti posto nel roster. Probabilmente anche per questo motivo Capcom farà uscire qualche mese dopo la versione alternativa Vampire Hunter 2, che ripropone lo stesso roster dell’originale Vampire Hunter, ma implementandolo con caratteristiche di Vampire Savior, oltre a fondali e colori differenti. Vampire Savior 2 è l’altra revisione uscita sempre nel 1997 e qui molti potrebbero effettivamente iniziare a confondersi; questa versione aggiunge Donvan, Huitzil e Pyron all’originale Vampire Savior, al che si potrebbe pensare che ne sia la versione definitiva, e invece no, dato che di contro rimuove Jon Talbain, Rikuo e Sasquash. Non sono chiari i motivi per cui Capcom non riuscì proprio a far incontrare tutti i personaggi in un unico gioco generando questo groviglio di versioni (quasi certamente per insormontabili limiti di memoria della CPS2), per vederli riuniti bisognerà attendere la conversione Dreamcast, intitolata Vampire Chronicle for Matching Service (2000), pubblicata successivamente su PSP con il titolo Darkstalkers Chronicles: The Chaos Tower (2004).
Vampire Savior viene successivamente riproposto nella Darkstalkers Resurretion (2013) per PlayStation 3 e Xbox 360, opzione però ormai soppiantata dalla più recente Capcom Fighting Collection (2022) per PS4, Xbox One, Switch e Steam, che include tutti e cinque i giochi della serie. Tale raccolta non fa mancare nulla all’appassionato sul fronte delle funzionalità, tra filtri di vario tipo, salvataggio istantaneo, selezionatore di difficoltà, possibilità di giocare in training in ogni gioco nonché di scelta tra la versione giapponese e quella occidentale (eccetto ovviamente per Vampire Hunter 2 e Vampire Savior 2, mai ufficialmente usciti dal Giappone). Il gioco online, che si avvale del sistema Rollback per diminuire la latenza, si è dimostrato solido in ogni partita, Vampire Savior è quello largamente più gettonato anche se è capitato di trovare partite anche agli altri, configurando il matchmaking sui giochi desiderati si può decidere di attendere l’avversario oppure lasciare la ricerca in background, mentre si fa altro. Immortale.
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