Real Bout Garō Densetsu
リアルバウト餓狼伝説
Real Bout Fatal Fury
1995
Coin-op, NeoGeo, NeoGeo CD, Sega Saturn, PlayStation, Wii Virtual Console
PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch
Developer: SNK Publisher: SNK
In meno di un anno, Fatal Fury si rimette di nuovo in gioco, rivedendo e smussando completamente le ingarbugliate giunture del terzo episodio. I fasti dello Special sono lontani ma il risultato è lodevole, non si può fare a meno di pensare che la sfida finale contro Geese sarebbe stata la perfetta chiusura di un cerchio.
SNK prende coscienza degli errori commessi in Garō Densetsu3, e pur mantenendo i diversi piani di gioco caratteristici della saga, attua per Real Bout una politica di semplificazione allo scopo di rendere il gioco meno macchinoso. Stavolta basta la pressione del tasto D, accompagnato eventualmente dalla direzione, per passare da un piano all’altro, a rendere almeno i movimenti più intuitivi rinunciando però al tradizionale sistema a 4 dei picchiaduro SNK: ecco quindi che A, B e C diventano rispettivamente pugno, calcio e “colpo forte”, il quale può essere l’uno o l’altro, in base al personaggio o alla situazione, e funge anche da presa in caso di distanza ravvicinata. Niente più LP, HP, LK e HK, una rivoluzione che scombussola non poco il giocatore alle sue prime partite, diminuendo apparentemente anche il parco mosse dei personaggi, tuttavia all’atto pratico Real Bout funziona, nella sua stranezza.
Le Desperation Move dei precedenti capitoli sono state sostituite dalle Super Power e dalle Potential Power, entrambe disponibili con la meter piena ma le seconde si sbloccano solo con metà della vita. Con metà della barra potenza il personaggio può entrare invece in Hidden Power grazie al quale può effettuare un Breack Shots, ossia delle Special cancellabili in parata.
Ma la novità di maggior spicco di Real Bout è sicuramente quella del Ring Out. Comune in alcuni picchiaduro in 3D quali Virtua Fighter e Soul Edge, che stavano godendo di una maggior popolarità, SNK provò ad inserire questa meccanica anche in un contesto bidimensionale, e il risultato è un Garō Densetsu diverso da qualunque altro. I lati del piano di gioco contengono spesso elementi distruttibili, i quali in caso di abbattimento molto realisticamente non si rigenerano tra un round e l’altro, rendendo la “messa al muro” strategicamente ancora più efficace, dato che basta davvero una spintarella per buttare giù l’avversario. SNK non si accontenta però di normali ring out, celebri sono infatti alcune divertenti trovate come quello dello stage in metropolitana (dove l’avversario finisce dentro il convoglio, per poi partire con esso) o il topless di Blue Mary nel momento in cui viene gettata in acqua, censurato al di fuori dell'originale MVS/AES. Cresce quindi il rammarico quando si scopre che Real Bout di ambientazioni ne prevede soltanto cinque, contando quello del boss finale (sprovvisto di ring out), davvero pochi rispetto alla media.
Per quanto riguarda il lato narrativo, Real Bout Garō Densetsu sancisce la resa dei conti finale contro Geese, entrato in possesso dei
rotoli dei Jin alla fine del precedente episodio e di nuovo padrone di Southtown. Un nuovo King of Fighters viene annunciato e alla sua chiamata rispondono
in 15, tra i quali graditi ritorni assenti nel terzo capitolo come Kim Kaphwan,
Duck King e Billy Kane, con ancora una volta la città fittizia di Southtown
teatro della vicenda per la battaglia decisiva, in quello che è un
vero e proprio ritorno alle origini.
Graficamente Real Bout stupisce nuovamente
e migliora il già eccellente terzo episodio, grazie ad una colorazione ancora
più gradevole e alla consueta cura dei dettagli, con un vistoso aumento di sangue rispetto al passato, anche se non è chiaro se in risposta o meno al successo occidentale di Mortal Kombat. Gli sfondi si è detto che sono pochi, ma anche
splendidamente realizzati (qui si toccano i livelli di Samurai Spirits), e le
ottime musiche si danno il cambio di pari passo con i personaggi.
Portato oltre che su Neo Geo CD, anche su Saturn e PlayStation, le conversioni sono qualitativamente come ci si aspetterebbe, ovvero in quest'ordine, anche se la versione CD del NeoGeo, seppur arcade perfect, soffre di tempi di caricamento abbastanza lunghi. Una alternativa molto più alla portata è concessa dalla seconda Fatal Fury Battle Archives per PlayStation 2, consistente nei tre Real Bout degnamente convertiti ma con presenti delle censure (come il sangue bianco) per mantenere il rating Teen, e più recentemente in singolo nella collana ACA NEOGEO di Hamster Corporation, ma sempre con le censure delle precedenti versioni console.
Tirando le somme, forse La Leggenda del Lupo Famelico non avrà più quel fascino
che ebbe nei primi anni novanta, ma Real Bout è indubbiamente un enorme passo
avanti rispetto al precedente capitolo, e per alcuni è addirittura il migliore.
Un gameplay rinfrescato nei punti giusti, più intuitivo e combo-oriented, un
roster di buon livello ed un finale tutto da gustare, rendono Real Bout una
tappa fondamentale per il percorso di riscoperta della saga di Terry e non
solo. Real Bout Garō Densetsu Special uscirà nel gennaio del 1997 con altre novità, a sfoggio di una serie che forse si protrarrà più del necessario.
Portato oltre che su Neo Geo CD, anche su Saturn e PlayStation, le conversioni sono qualitativamente come ci si aspetterebbe, ovvero in quest'ordine, anche se la versione CD del NeoGeo, seppur arcade perfect, soffre di tempi di caricamento abbastanza lunghi. Una alternativa molto più alla portata è concessa dalla seconda Fatal Fury Battle Archives per PlayStation 2, consistente nei tre Real Bout degnamente convertiti ma con presenti delle censure (come il sangue bianco) per mantenere il rating Teen, e più recentemente in singolo nella collana ACA NEOGEO di Hamster Corporation, ma sempre con le censure delle precedenti versioni console.
Per diritto di archivio storico |
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