mercoledì 25 dicembre 2019

Ane-San

Ane-San
姐 (あねさん) 
1995
PC Engine
Developer: NEC Avenue,Ltd Publisher: NEC Avenue,Ltd 
Koji Hayama (Composer)

La sfida sotto la soglia dell'attenzione impedisce ad Ane-San di elevarsi a fianco dei classici delle botte a scorrimento dottrinate da Capcom in giù, che però avevano lo scopo di attirare gettoni come calamite giganti. Ane-San è per pochi, sembra voler rimanere nell'ombra con la sua vicenda vendicativa salvo poi debordare con irrefrenabile stile eccentrico e anticonformista in contrapposizione allo stereotipo delle ragazze carine, delle Chun-Li dal trionfale yatta! liberatorio.

Il successo di Chō Aniki aveva scoperchiato il vaso dei "Baka-ge", letteralmente "giochi idioti", i quali iniziarono a proliferare sulla macchina NEC raggiungendo livelli di nonsense con robe tipo Toilet Kids, God Panic ed è meglio fermarsi qui per non perdere il senno in un marasma di assurdità. Sono prodotti però senza dubbio divertenti da giocare e da riscoprire, da essi traspare una indiscussa dose di creatività che si riversa in modo concreto in videogiochi comunque solidi, specie nel caso di Chō Aniki che sotto quella sua estetica, diciamo così,"ricercata", non si può negare vi sia anche un ottimo shooter.


Ane-San segue la scia della serie sviluppata da Masaya, richiamando a se lo stesso compositore Koji "Aniki" Hayama, musicista sconosciuto ai più in occidente ma che proprio grazie a Chō Aniki e il suo stile stravagante conobbe un rapido successo di pubblico, con tanto di concerti dal vivo e un singolo pubblicato sotto etichetta Nec Avenue nel 1993, "Jingi naki Aniki", in grado di piazzarsi in 16° posizione della classifica Oricon[1].


Pubblicato nel febbraio del 1995, sul tramonto quindi del PC Engine, Ane-San si propone come un beat 'em up a scorrimento tanto classico nella struttura quanto singolare in tutto il resto. Il rimando a Chō Aniki è riscontrabile anche nel titolo, "Ane-san" è infatti l'equivalente femminile di Aniki, ossia un "fratello maggiore" che al di là sua accezione famigliare/affettiva, può essere utilizzato anche in un contesto di rispetto per una figura protettiva di esperienza e autorità, come quella gerarchica all'interno di un luogo di lavoro o più spesso di una piccola gang. Ed è questo il caso del videogioco Nec Avenue, la Ane-san della situazione sembra proprio essere raffigurata dal personaggio di Ai, che si erge a carismatica protagonista rispetto alle altre due ragazze selezionabili, la possente Makoto e la più minuta Chika. Nella presentazione vediamo le immagini di queste povere ragazze che fin da piccole subiscono forme di angherie e violenza, prima da altre studentesse bulle e poi da una agguerrita banda di teppiste; salvate e incoraggiate da una misteriosa studentessa, le tre sono ora divenute cazzutissime, e sembra proprio sia giunto il momento di gustarsi una sana vendetta.

In un periodo in cui i personaggi femminili nei videogiochi giapponesi venivano rappresentati principalmente come bishojo dagli occhi grandi e rassicuranti sorrisi, Ane-San nel suo character design va totalmente controcorrente, popolandosi di queste teppiste del tutto sgraziate intente a darsele di santa ragione tirandosi i capelli e sfidandosi ad un minigioco il cui scopo è fare "la faccia più spaventosa" raggiungendo livelli a dir poco grotteschi, che ti fanno pensare che queste sono le tipiche tizie che è meglio non ritrovarsele davanti e farle arrabbiare. Eccetto Ai, che con la sua tokko fuku è incredibilmente cool e ha una delle pose da ferma più belle mai viste in un beat 'em up, ecco con lei potrei sacrificarmi, picchiami pure.


Ane-San pratica umorismo proponendo boss sempre eccentrici e sopra le righe, tra ballerine ciccione e una idol armata di microfono che fa le mossette, da prendere lì a schiaffi davanti ai negozi, e recrutabili una volta sconfitte; è un peccato quindi che la stessa varietà non sia stata riposta negli avversari comuni, di pochissimi tipi e tutti abbastanza condiscendenti nei nostri confronti, a dispetto del loro look minaccioso. Il gioco infatti si presenta breve (4 quartieri da conquistare in ordine non lineare, più uno finale) e soprattutto molto, molto semplice, con anche i boss di fine livello che si stendono dopo poche combo ben assestate.
Che sia stata una precisa scelta di accessibilità o il frutto di una errata valutazione del bilanciamento finale, la bassissima difficoltà di Ane-San mina inevitabilmente la sua qualità effettiva, considerato quanto il grado di sfida sia importante per questo genere, rendendo vano tutto ciò che di buono ha da offrire il sistema di upgrade tramite negozio, in cui è possibile acquistare nuovo equipaggiamento ma anche oggettistica di vario genere (poster, CD) per la nostra camera.


Sorvolando (spegnendo il cervello) su tale difetto ci ritroviamo con un beat 'em up dalla qualità visiva eccezionale, nonostante 1/3 della schermata sia praticamente occupata dal riquadro dei dialoghi (più che altro imprecazioni), i fondali urbani sono sorprendentemente vari, dettagliati e con una palette dei colori calda e piacevole. Ma il pezzo forte di Ane-San è la colonna sonora, un ispiratissimo Koji Hayama firma un miscuglio inconcepibile di beat rockabilly, ritmi anni '60 e Shibuya-kei da strada, strumenti tradizionali giapponesi e basi remixate di cult moderni (I Need a Hero, Crocodile Rock di Elton John..); l'iniziale spaesamento di un tale concentrato di stili musicali con dose di kitch lascia il posto al puro trascinamento, spingendoci a non colpire i boss per ascoltare meglio queste melodie eccentriche di una mente allucinata in grado di farci dimenticare la difficoltà e tutto il resto.


Sources:
[1]http://www.vgmonline.net/kojihayama/

2 commenti:

  1. Un titolo molto interessante. Sopratutto per lo stile grafico e l'uso inusuale di un ragazza "forte" come protagonista.

    Un vero peccato che il PC Engine non abbia ottenuto il successo che meritava.

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    1. In Giappone ha avuto il suo mercato vendendo più del Mega Drive. Qui era difficile che prendesse piede dato che il 95% della sua produzione è giapponese (questo però è ciò lo rende caratteristico)..

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