domenica 17 dicembre 2017

Battle Golfer Yui

Battle Golfer Yui
バトルゴルファー唯
1991
Sega Mega Drive
Developer: Megasoft Publisher: Sega
Kinchan 68000 (Planner, Scenario), Shumirechan (Planner) 
Mappirakun, Ano Okata, Hitorin Hagaitai, Kanako Kohyama (Designer)
Ano Shimizu (Artist), Kyasarin, Tsukasachan (Programer)

Si prenda lo sport tendenzialmente considerato come uno dei più pallosi da portare su schermo, e lo si consegni ai giapponesi, più precisamente a Megasoft, che nel 1991 con il Mega Drive a disposizione vi imprime shōnen e sentai anni ’70, trama fuori di testa, personaggi sopra le righe, super tiri. Battle Golfer Yui è una delle cose più assurde e inconcepibili capitata sul 16-bit di Sega, di quelle che di solito sfuggono alla usuale disamina della sua mai troppo sottovalutata softeca. Ma non qui, non con quella box art.


Yui Mizuhara è una ragazza di 16 anni estremamente abile nel golf. Questa sua abilità fuori dal comune attira l'attenzione di "Dark Hazard", una malvagia organizzazione guidata dal misterioso Professor G, la cui intenzione è dominare il mondo tramite campioni di golf trasformati in armi umane (?), i Battle Golfer. Yui viene quindi rapita e con lei la sua rivale Ran Ryuzaki, ma poco prima di subire il processo di lavaggio del cervello viene tratta in salvo dal Dottor T, il fratello del Professor G, riuscendo così a fuggire. Purtroppo però, Ran rimane nelle mani dell’organizzazione, cosa le sarà accaduto? Poco tempo dopo viene annunciata la "Hazard Cup", un torneo di golf organizzato dalla stessa Dark Hazard, Yui decide così partecipare con il nome in codice Black Fire, nella speranza di trovare la sua amica e possibilmente scardinare i piani di conquista di Dark Hazard. Ovviamente non sarà un torneo come tutti gli altri, bensì una sfida all’ultima buca tra Battle Golfer!


È interessante trovare in Battle Golfer Yui una curiosa fusione tra gioco sportivo e avventura visuale. La marcata componente narrativa della modalità principale si dispiega infatti in dialoghi con scelta multipla, tramite cui la nostra protagonista dovrà svelare alcuni indizi interrogando gli svariati personaggi, dando al tutto un tocco di mystery. Alcune scelte importanti porteranno a due differenti finali, i colpi di scena non mancheranno nella storia e gli avversari che affronteremo sono uno più assurdo dell’altro, i quali nascondono spesso brillanti citazioni.
Il primo, Hagata Kaoru, è un ex giocatore di baseball dei “Ryuushin Tysons” datosi al golf, ed è evidente parodia di Kyoujin no Hoshi (Tommy, La Stella dei Giants), rappresentando il tipico rivale degli spokon anni ’70. Successivamente Yui incrocerà le mazze con l’inquietante GeroGero no Kitako, parodia femminile di GeGeGe no Kitarō  (Kitaro dei cimiteri) di Shigeru Mizuki, il ridicolo Kaiketsu Deport, rivisitazione del telefilm tokusatsu di Shotaro Ishinomori Kaiketsu Zubat, e anche una temibile clone di sé stessa, non fosse che è stata creata con il seno più grande (e questo infastidisce Yui)!

Come si può quindi aver intuito assurdità e citazioni sono il pane di Battle Golfer Yui, il titolo Megasoft include anche una caratteristica RPG dato che sconfiggendo gli avversari, Yui acquisirà nuove abilità speciali e aumenterà il suo livello di esperienza. Per quanto riguarda invece il puro gameplay, Battle Golfer Yui si presenta come un normale gioco di golf (normale fino a quando non si utilizzano le suddette tecniche speciali); vi si trovano quindi tutti gli elementi tipici del genere, le diverse mazze, la barra per la potenza del tiro, il vento e via discorrendo. Tolto qualche Everybody’s Golf, chi scrive non vanta grandi esperienze di mazza e di buche, ma dopo un (bel po’) di pratica e sonore sconfitte è stato possibile ammaestrare il gameplay Battle Golfer Yui, dimostratosi abbastanza solido, a parte alcuni effetti della palla poco comprensibili. È lecito non aspettarsi una fisica realistica da Battle Golfer Yui. Tra gli esempi di colpi speciali abbiamo il Kamaitachi, che permette di ignorare il vento e attraversare gli alberi, l’Aquahopper, che fa rimbalzare la pallina sull’acqua, e il D. Marionette, che fa assumere il controllo della stessa poco prima che tocchi terra. Inusuali anche alcuni campi, il livello di Kitako per esempio presenta delle lapidi che fungono da ostacoli, mentre il percorso dove affronteremo il clone di Yui è a forma di scheletro ed è circondato da lava. Vi è una modalità che permette di fare pratica contro la CPU o contro un altro essere umano (che utilizzerà il clone di Yui), in alternativa a quella principale.


Purtroppo, dacché siamo in un mondo ingiusto, Battle Golfer Yui non è mai giunto in occidente, e quel che è peggio non si avvistano traduzioni amatoriali. Se è comunque possibile intuire l’interfaccia di gioco e iniziare a giocare, lo stesso non si può dire per la componente adventure e narrativa che rende questo gioco così particolare. 

Aggiornamento: a fine 2017 (giusto una decina di giorni dopo aver scritto questo articolo, quando si dice il tempismo) è stata resa disponibile una traduzione amatoriale di Battle Golfer Yui, è quindi possibile ora godersi la storia di questo oscuro gioco di certo non perfetto o memorabile, ma indubbiamente originale come solo certi deliri giapponesi sanno essere.

 

Nessun commento:

Posta un commento