City Connection
シティコネクション
1985
Coin-op, NES, MSX, ZX Spectrum, Windows, PlayStation 4, Nintendo Switch
Hect, Jaleco (Developer), Jaleco (Publisher)
City Connection, Jaleco, da evitare in ridimensionamento NES, è in versione originale Arcade che fa dell’immediatezza un modello, e dell’estetica l’allegoria di un’epoca in cui si sognava di girare il mondo, da New York a Sydney, a bordo di una Honda City dell’81 ultra modificata, che salta e fa virate a comando come nella migliore tradizione da sala.
È infatti questo peculiare connubio di generi il punto di forza di City Connection il quale, come ogni capolavoro arcade che si rispetti, è tanto semplice da capire quanto profondo da padroneggiare. Noi siamo Clarice, quindicenne (!) dai capelli blu amante della guida, intenta a percorrere queste autostrade a quattro livelli orizzontali, uno base e tre sopraelevati, che una volta percorsi dalla nostra auto vengono dipinti; scopo del gioco è quindi dipingere tutte le superfici, così da passare al livello successivo. La Honda di Clarice può compiere due tipi di salti, uno lieve e uno più alto (tenendo la levetta alzata), aumentare la velocità, compiere una virata a 360 gradi ed effettuare uno sprint una volta toccata la superfice.
Vandalismo, dunque, ecco perché le strade sono disseminate
di auto della polizia, il cui contatto con la nostra amata utilitaria la
manderà in mille prezzi, per questo meglio che la nostra Clarice abbia sempre a
portata di mano dei barattoli d’olio da lanciare, per far sbandare i veicoli
che si frappongono tra lei e la sua voglia di libertà. Seriamente, a pensarci
bene questo gioco è fuori di testa, ma va bene così, la cosa più odiosa
tuttavia saranno i gatti, che appaiono improvvisamente sull’asfalto e sono letteralmente
invincibili, l’unico modo è evitarli. Può capitare poi di vedere dei
palloncini, una volta raccolti tre questi permettono di saltare dei livelli,
similmente alle lettere bonus di Bubble Bobble. La difficoltà di City
Connection sta nel fatto che l’auto non si ferma mai e questo può portare a scene di panico nel momento in cui lo schermo inizia a riempirsi di cose,
anche se il gioco Jaleco è abbastanza indulgente con le collisioni (con un
certo tempismo è possibile scaraventare con l’olio le auto della polizia anche
dall’alto), e lo scrolling funziona in modo particolare, poiché “congela” il
movimento dei nemici allorquando cambiamo direzione.
Il segreto sta nel
calibrare il momento del balzo, inizialmente infatti potrebbe essere frustrante
non riuscire a salire nella zona desiderata, ma è tutta una questione di
pratica, una volta presa la mano con il suo sistema di manovra e appresa l'arte mistica di girare a mezz’aria, City Connection sarà a
quel punto molto difficile da mollare, in virtù della sua apprezzabile
fluidità.
Dalle luci notturne di New York e Parigi al tramonto del Taj
Mahal, gli splendidi fondali donano a City Connection colore e vivacità, e
della medesima cura gode la simpatica auto, con le sue animazioni e i suoi
vetri riflettenti; all’accompagnamento sonoro vi è una trascinante Tchaikovsky's
Piano Concerto No. 1, in diverse varianti ottenute mescolando altre sonorità in
base al luogo, come ad esempio l’intro di Highway Star dei Deep Purple per lo
stage londinese, che trasmettono uno strano fascino.
City Connection viene portato su Famicom in Giappone quasi
immediatamente, mentre l’utenza Nintendo occidentale lo conoscerà due anni più
tardi, nel 1988. La conversione è modesta, la grafica è decisamente meno
colorata e le tracce musicali sono ridotte a tre, che si alternano tra i
livelli. Ma cosa più grave, nelle versioni USA (e di conseguenza anche europea)
Clarice è sostituita da uno sconosciuto tizio biondo, era l’epoca in cui
immettere sul mercato statunitense un videogioco con una ragazza manga,
sembrava una sorta di tabù. L’utenza
giapponese del computer MSX, nel 1986, dovette scendere a compromessi ancora
maggiori, il gioco risulta privo di scrolling (le schermate sono divise),
e i barattoli invece di far sbandare le auto, hanno il potere di distruggerle
immediatamente, tuttavia chi l’ha provato su questo sistema dichiara comunque che
rimane abbastanza giocabile, per il tempo. Nei primi anni 2000 il gioco viene
portato su Windows, solo in Giappone, da PCCW Japan con un remake
abbastanza fedele all’originale, mentre sarà Hamster Co. a pubblicare,
finalmente, City Connection in occidente nella sua versione originale, grazie
alla linea Arcade Archives per PlayStation 4 e Nintendo Switch.
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