domenica 23 settembre 2018

City Connection

City Connection
シティコネクション 
1985
Coin-op, NES, MSX, ZX Spectrum, Windows, PlayStation 4, Nintendo Switch
Hect, Jaleco (Developer), Jaleco (Publisher)

City Connection, Jaleco, da evitare in ridimensionamento NES, è in versione originale Arcade che fa dell’immediatezza un modello, e dell’estetica l’allegoria di un’epoca in cui si sognava di girare il mondo, da New York a Sydney, a bordo di una Honda City dell’81 ultra modificata, che salta e fa virate a comando come nella migliore tradizione da sala.

È infatti questo peculiare connubio di generi il punto di forza di City Connection il quale, come ogni capolavoro arcade che si rispetti, è tanto semplice da capire quanto profondo da padroneggiare. Noi siamo Clarice, quindicenne (!) dai capelli blu amante della guida, intenta a percorrere queste autostrade a quattro livelli orizzontali, uno base e tre sopraelevati, che una volta percorsi dalla nostra auto vengono dipinti; scopo del gioco è quindi dipingere tutte le superfici, così da passare al livello successivo. La Honda di Clarice può compiere due tipi di salti, uno lieve e uno più alto (tenendo la levetta alzata), aumentare la velocità, compiere una virata a 360 gradi ed effettuare uno sprint una volta toccata la superfice.


Vandalismo, dunque, ecco perché le strade sono disseminate di auto della polizia, il cui contatto con la nostra amata utilitaria la manderà in mille prezzi, per questo meglio che la nostra Clarice abbia sempre a portata di mano dei barattoli d’olio da lanciare, per far sbandare i veicoli che si frappongono tra lei e la sua voglia di libertà. Seriamente, a pensarci bene questo gioco è fuori di testa, ma va bene così, la cosa più odiosa tuttavia saranno i gatti, che appaiono improvvisamente sull’asfalto e sono letteralmente invincibili, l’unico modo è evitarli. Può capitare poi di vedere dei palloncini, una volta raccolti tre questi permettono di saltare dei livelli, similmente alle lettere bonus di Bubble Bobble. La difficoltà di City Connection sta nel fatto che l’auto non si ferma mai e questo può portare a scene di panico nel momento in cui lo schermo inizia a riempirsi di cose, anche se il gioco Jaleco è abbastanza indulgente con le collisioni (con un certo tempismo è possibile scaraventare con l’olio le auto della polizia anche dall’alto), e lo scrolling funziona in modo particolare, poiché “congela” il movimento dei nemici allorquando cambiamo direzione.
Il segreto sta nel calibrare il momento del balzo, inizialmente infatti potrebbe essere frustrante non riuscire a salire nella zona desiderata, ma è tutta una questione di pratica, una volta presa la mano con il suo sistema di manovra e appresa l'arte mistica di girare a mezz’aria, City Connection sarà a quel punto molto difficile da mollare, in virtù della sua apprezzabile fluidità.

Dalle luci notturne di New York e Parigi al tramonto del Taj Mahal, gli splendidi fondali donano a City Connection colore e vivacità, e della medesima cura gode la simpatica auto, con le sue animazioni e i suoi vetri riflettenti; all’accompagnamento sonoro vi è una trascinante Tchaikovsky's Piano Concerto No. 1, in diverse varianti ottenute mescolando altre sonorità in base al luogo, come ad esempio l’intro di Highway Star dei Deep Purple per lo stage londinese, che trasmettono uno strano fascino.

City Connection viene portato su Famicom in Giappone quasi immediatamente, mentre l’utenza Nintendo occidentale lo conoscerà due anni più tardi, nel 1988. La conversione è modesta, la grafica è decisamente meno colorata e le tracce musicali sono ridotte a tre, che si alternano tra i livelli. Ma cosa più grave, nelle versioni USA (e di conseguenza anche europea) Clarice è sostituita da uno sconosciuto tizio biondo, era l’epoca in cui immettere sul mercato statunitense un videogioco con una ragazza manga, sembrava una sorta di tabù.  L’utenza giapponese del computer MSX, nel 1986, dovette scendere a compromessi ancora maggiori, il gioco risulta privo di scrolling (le schermate sono divise), e i barattoli invece di far sbandare le auto, hanno il potere di distruggerle immediatamente, tuttavia chi l’ha provato su questo sistema dichiara comunque che rimane abbastanza giocabile, per il tempo. Nei primi anni 2000 il gioco viene portato su Windows, solo in Giappone, da PCCW Japan con un remake abbastanza fedele all’originale, mentre sarà Hamster Co. a pubblicare, finalmente, City Connection in occidente nella sua versione originale, grazie alla linea Arcade Archives per PlayStation 4 e Nintendo Switch.

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