Chōjikū Yōsai Macross: Scrambled Valkyrie
超時空要塞マクロス -Scrambled Valkyrie-
Super Dimension Fortress Macross: Scrambled Valkyrie
1993
SNES
Developer: Winkysoft Publisher: Zamuse
Konan Morita (Director), Junichi Moriya, Toshihiko Yamada (Producer)
Tadahiro Wada (Designer), Nobuo Yamane (Composer)
1979-2019, quarant’anni di questi Kidō Senshi Gundam, auguri all'eterna opera animata di Yoshiyuki Tomino, rivoluzionario paradigma del genere mecha. Eppure si scopre che il miglior shoot ’em up per Super Nintendo è a tinte Macross. Allora auguri Chōjikū Yōsai Macross: Scrambled Valkyrie, tripudio di trasformazioni, missili e relitti spaziali. Un Macross in cui, causa collocamento con limitazioni da cartuccia, per una volta Lynn Minmay sta pure zitta.
Privo dell’estro di Shōji Kawamori e dello Studio Nue, l’atteso seguito Super Dimensional Fortress Macross II: Lovers Again, del 1992, non era piaciuto a nessuno. Ma proprio a nessuno. Nonostante ciò la serie OVA si dimostra comunque un successo commerciale, cosicché il triennio 1992-1994 vede affacciarsi sul mercato un considerevole quantitativo di prodotti dedicati a Macross, tra cui ovviamente nuovi videogiochi, in quello che è un vero e proprio tentativo di rilancio del franchise. Laddove Big West era impossibilitata, per questioni contrattuali, al riutilizzo dei personaggi della serie classica nelle nuove produzioni animate, i videogiochi potevano al contrario continuare ad attingere alle estetiche della mai dimenticata serie originale, e in particolare del fenomeno cinematografico del 1984 Do You Remember Love?
Il PC Engine, con il suo attraente lettore ottico, diviene la prima piattaforma di riferimento con Chōjikū Yōsai Macross 2036, pregevole sparatutto orizzontale, e Chōjikū Yōsai Macross: Eien no Love Song, avventura tattica, entrambi realizzati da Nippon Computer System. È la volta poi di Banpresto con due shoot 'em up arcade, uno verticale del 1992, e uno orizzontale del 1993, quest’ultimo tratto da Macross II. Lo stesso anno l’utenza PC-98 poteva posare le mani sui quattro floppy disk di Chōjikū Yōsai Macross Remember Me, un simulativo di Family Soft, mentre pochi mesi dopo arriva finalmente il turno del Super Nintendo con Chōjikū Yōsai Macross: Scrambled Valkyrie, realizzato da Winkysoft, che aveva già all’attivo alcuni Super Robot Wars per conto di Banpresto.
The Legend Has not Finished, recita la scritta di apertura. Collocato cronologicamente tra Do You Remember Love e Flash Back 2012, ma questo importa relativamente, in Scrambled Valkyrie potremo scegliere se impersonare Hikaru Ichiyo, Maximilian Jenius o Milia Fallyna Jenius, ognuno armato del proprio VF-1 Valkyrie con differenti caratteristiche. Questi possono a loro volta assumere le forme Fighter, GERWALK e Battroid, tre modalità con diverse caratteristiche con altrettanti livelli di potenza di fuoco, incrementabile tramite i caratteristici power-up rilasciati da alcuni nemici; ogni forma è indipendente l'una dall’altra, i potenziamenti andranno pertanto distribuiti in modo equo, trasformandosi all’occorrenza, per avere a disposizione la miglior varietà offensiva possibile nei momenti cruciali. Non è manchevole quindi di varietà e di approccio strategico Scrambled Valkyrie, sono molte le situazioni in cui data forma, per velocità, spazio di manovra o potenza di fuoco, è più adatta di un'altra. I sette livelli sono particolarmente lunghi e la difficoltà, come da tradizione del genere, non si annovera tra le più indulgenti; non vi sono check point a rendere più carezzevole una nostra disfatta, se sarà il boss a distruggere le nostre ambizioni si dovrà ripartire dall’inizio del livello, previo consumo di credit. Scrambled Valkyrie è dunque missione di logoramento, ma è qui che entra in scena un’altra rilevante caratteristica dello sparatore Winkysoft.
Il Minmay Cannon, che cosa fantastica, basta evitare di sparare per qualche secondo per vedere un bagliore giallo circondare il nostro veicolo, in grado di richiamare a se alcuni nemici, che diventano così preziosi alleati finché morte non ci separi (a differenza ad esempio dei kamikaze di Zero Wing). La potenza di fuoco extra non solo è ben accetta ma accresce ulteriormente le sorprendenti varietà sparatorie, dato che ogni nemico catturato assume un diverso assetto offensivo, decretando di conseguenza le nostre posizioni in abuso della loro invulnerabilità che supera anche gli ostacoli fisici dei livelli.
Graficamente Chōjikū Yōsai Macross: Scrambled Valkyrie tocca
vertici raramente avvistati sul 16 bit di Nintendo, già il primo livello
costellato di detriti ne definisce la folle attenzione ai dettagli, effetti
speciali di trasparenza, buchi neri e campi gravitazionali
sono una tale meraviglia da far perdonare quei pochi rallentamenti di cui soffre
il gioco nelle fasi di maggior calcolo. Accompagnamento sonoro di pregio, con
alcuni brani tratti dalla serie animata, mentre tra le composizioni originali Water
Factory e la musica di chiusura spiccano sulle altre.
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